Resistenza agli antibiotici
Medicina

Resistenza agli antibiotici: speranza dai virus

Il problema della resistenza batterica agli antibiotici sta preoccupando fortemente tutti i medici del mondo che si trovano ormai con poche armi a disposizione per combattere infezioni che fino a pochi anni fa potevano essere curate con una certa facilità ma una “nuova” scoperta ha acceso speranze che fino a ieri non c’erano.

Cosa sono gli antibiotici

I batteri sono organismi viventi unicellulari, ovvero costituiti da una sola cellula, quindi piccolissimi ma dotati di vita propria. Nella loro vitalità, necessitano spesso di utilizzare l’organismo che infettano per trarre da questo gli elementi che servono loro per riprodursi.

nella loro attività rilasciano delle tossine che entrano in circolo nel sangue raggiungendo diversi organi che iniziano a funzionare in maniera anomala. In altri casi i batteri restano confinati nell’organo che infettano creando malattie a carico dello stesso.

I batteri sono, quindi, organismi estranei al nostro corpo che vengono riconosciuti come ostili dal sistema immunitario che reagisce aggredendoli con le armi potenti che ha a disposizione ma il numero dei batteri può essere talmente elevato da mettere in difficoltà le nostre difese.

In questi casi la medicina ha un’arma fenomenale a disposizione che esiste solo da alcuni decenni, dal dopoguerra della Seconda Guerra Mondiale: gli antibiotici. Queste medicine hanno la capacità, a seconda dell’azione tipica di ciascuno di essi, di rompere la membrana dei batteri uccidendoli oppure di infiltrarsi al loro interno bloccando la loro capacità di riprodursi.

Come si difendono i Batteri

I batteri hanno la capacità di creare delle loro difese specifiche. Riescono a riconoscere le molecole che compongono gli antibiotici e creare a loro volta delle proprie modificazioni biologiche che impediscono l’attacco da parte degli antibiotici, li neutralizzano.

Questo avviene quando i Batteri sono aggrediti da antibiotici che hanno una scarsa capacità di ucciderli e bloccarne la riproduzione oppure se gli antibiotici stessi non riescono a sterminare tutti i batteri, lasciandone vivi un certo numero.

Questi creano le loro difese contro questi antibiotici, è una questione di sopravvivenza, un meccanismo naturale che fa sì, ad esempio, che anche noi ci aggrappiamo a qualsiasi cosa pur di sopravvivere.

Alla fine questi batteri che hanno imparato come resistere agli antibiotici si riproducono con le nuova difese che hanno creato, dando vita ad una nuova generazione di batteri resistenti.

Perché si crea la resistenza batterica

Come abbiamo detto si crea una resistenza batterica quando si assumono antibiotici non attivi verso i batteri che si vorrebbe combattere e se la quantità di antibiotico non è sufficiente ad ucciderli.

Questo accade quando viene prescritto con leggerezza un antibiotico nel tentativo di risolvere un’infezione batterica o quando questo antibiotico viene assunto per un tempo troppo breve o in dosi troppo basse. Grave il problema dell’auto assunzione di antibiotici.

L’uso di molti allevatori di utilizzare antibiotici sugli animali che allevano, porta sulle nostre tavole carni contenenti antibiotici in bassa quantità, sufficienti a creare resistenza batterica nei batteri che sono nel nostro corpo. Il risultato di tutto questo è che sempre più spesso i medici faticano a curare infezioni che venivano curate facilmente anni fa.

Una nuova speranza

Nell’Unione Sovietica esistevano pochi antibiotici e gli scienziati avevano studiato diversi virus che erano capaci di sterminare i batteri responsabili di infezioni. Venne così creata una raccolta di 15 mila virus capaci di combattere i batteri.

Medici americani in questi giorni hanno ripreso in mano questa possibilità con successo: un 15 enne affetto da una grave malattia ha subito il trapianto di polmoni ma purtroppo si è sviluppata un’infezione batterica.

Nessun antibiotico è risultato utile a causa della resistenza batterica e i medici hanno deciso di ricorrere all’antico metodo sovietico. Hanno selezionato così tre virus che hanno modificato geneticamente affinché non potessero espletare la loro azione patogena e li hanno somministrati al giovane paziente con notevole successo.

Potrebbe essere questa la strada futura per superare la resistenza batterica? Questa è la speranza.